Abstract
Giovanni Bizzarro (1782–1833), nobile dalmata originario di Pelješac Stanković nei pressi di Sabbioncello, fu una figura minore ma significativa nel panorama culturale veneziano del primo Ottocento. Trasferitosi a Venezia in giovane età, Bizzarro si dedicò al commercio, ereditando le attività dello zio Rocco Bonfiol, console della Repubblica di Ragusa. Appassionato bibliofilo, collezionista di libri, manoscritti e opere d’arte, Bizzarro coltivò anche interessi letterari, componendo poesie occasionali e partecipando a circoli intellettuali. La sua corrispondenza con il nobile Giulio Bernardino Tomitano rivela una vivace attività culturale, inclusi progetti editoriali e la creazione di una pregiata collezione di edizioni Cominiane, venduta nel 1817 prima del rientro in patria per dedicarsi alla gestione delle proprietà familiari. La sua vicenda illumina aspetti della circolazione culturale e del collezionismo librario tra Venezia e l’Adriatico nell’età napoleonica e della Restaurazione.
Giovanni Bizzarro (1782–1833), a Dalmatian nobleman originally from Pelješac Stanković near Sabbioncello, was a minor yet significant figure in the Venetian cultural panorama of the early nineteenth century. Moving to Venice at a young age, Bizzarro devoted his time to trade, taking over the activities of his uncle Rocco Bonfiol, consul of the Republic of Ragusa. A passionate bibliophile, collector of books, manuscripts and works of art, Bizarro also cultivated literary interests, composing occasional poems and taking part in intellectual circles. His correspondence with the nobleman Giulio Bernardino Tomitano reveals his lively cultural activity, which included publishing projects and the creation of a fine collection of Cominiane editions which he sold in 1817 before returning home to devote himself to the management of his family’s properties. His story brings to light certain aspects of cultural circulation and book collecting in Venice and the Adriatic in the Napoleonic age and the Restoration.
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