Ex Aquileiensibus inter Opitergina (epigrammata): l’epitaffio di L. Accius M.f.

Fulvia MainardisASC10, ComunicazioniLascia un commento

Abstract

Il contributo prende in esame la tradizione di CIL V 1054, iscrizione aquileiese di L. Accius M. f. ritenuta genuina da Theodor Mommsen. L’analisi parte dal primo editore, Onofrio Panvinio (1530-1568), che la attribuisce ad Oderzo insieme all’epitaffio di due donne della gens Canutia (CIL V 1988 tra le opitergine), per proseguire poi nei passaggi che hanno condotto alla redazione delle rispettive schede per il Corpus Inscriptionum Latinarum. Il riscontro autoptico della lapide nella Rocca Bernarda (UD) e il confronto con le lapidi moderne composte da Jacopo Valvasone di Maniago, proprietario della Rocca insieme al fratello Bernardo, consentono di identificarla come un falso materiale, ispirato all’iscrizione genuina di Panvinio ma attribuibile a questo punto ad Oderzo e non ad Aquileia.

This contribution examines the tradition of CIL V 1054, an Aquileian inscription by L. Accius M. f. deemed genuine by Theodor Mommsen. The analysis initiates with the first editor, Onofrio Panvinio (1530-1568), who attributes it to Oderzo, together with the epitaph of two women of the gens Canutia (CIL V 1988 among the Opitergines), before following the steps that led to the drafting of the respective entries for the Corpus Inscriptionum Latinarum. The autopsy of the inscription in the Rocca Bernarda (UD), and its comparison with the modern tombstones realized by Jacopo Valvasone di Maniago, owner of the Rocca, together with his brother Bernardo, has permitted its identification as a forgery inspired by Panvinio’s genuine inscription, attributable however to Oderzo and not to Aquileia.

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Fulvia Mainardis

Fulvia Mainardis è Professore di Storia romana e di Epigrafia latina nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, i suoi ambiti di ricerca sono, tra gli altri, la storia amministrativa e istituzionale, il collezionismo epigrafico, l’onomastica antica, i contatti e le sopravvivenze di lingue ed epigrafie nell’Italia settentrionale, l’edizione di corpora.

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