Abstract
Il saggio indaga la produzione poetico-letteraria dell’ambiente umanistico opitergino del XVI secolo, con un focus sui carmi latini di Ottavio Melchiori e Gian Giunio Parisio. Attraverso l’analisi di testi inediti conservati nei manoscritti 1428 e 1438 della Biblioteca Civica di Treviso, emerge una fitta rete di scambi e influenze tra i membri della cerchia intellettuale locale. In particolare, l’articolo esamina la variazione di alcuni motivi poetici originali, come, per esempio, il cosiddetto “tema del ponte”. L’identificazione di possibili attribuzioni testuali e la pubblicazione in prima edizione e traduzione di tre componimenti offrono nuovi spunti sulla vitalità della res publica litterarum opitergina, presentata come un laboratorio creativo rinascimentale in cui si fondono tradizione e modernità.
This essay investigates the poetic-literary production of the Opitergine humanistic environment of the sixteenth century, focusing on the Latin poems of Ottavio Melchiori and Gian Giunio Parisio. Through the analysis of unpublished texts preserved in manuscripts 1428 and 1438 of the Biblioteca Civica of Treviso, a dense network of exchanges and influences between members of the local intellectual circle emerges. In particular, the article examines the variation of certain original poetic motifs, such as the so-called “bridge theme”. The identification of possible textual attributions and the first publication and translation of three compositions offer new insights into the vitality of res publica litterarum opitergina, presented as a creative laboratory of the Renaissance, in which tradition and modernity merge.
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