Abstract
L’articolo è l’esito di una ricognizione su una serie di omelie di Bernardino da Feltre. Esse consentono di comprendere come il Francescano pensi la moneta, ragioni sulle sue funzioni terrestri e su quelle celesti, offrendoci della moneta una concezione architetturale per la societas christiana. Il secondo fulcro di interesse emerge nella capacità di concettualizzare il mercato e di renderne apprezzabili le tre figure portanti: il compratore, il venditore e l’intermediario, esemplificate rispettivamente dall’uomo buon cristiano, da Dio in qualità di venditore e da Cristo, concretamente impegnato a trovare il punto di equilibrio tra costo della merce ed entità delle monete che ne rappresentano il prezzo. In questa pedagogia sermocinale svolge un ruolo centrale il nodo concettuale del debito, elemento dirimente dell’azione bernardiniana impegnata a sostenere un nuovo modello di credito tutto cristiano: i Monti di Pietà, istituiti in aperta concorrenza con il credito operato dal mondo ebraico.
This article is the result of the study of a series of homilies by Bernardino da Feltre. They provide us with an insight into how the Franciscan viewed money, and reasoned on its terrestrial and celestial functions, offering us an architectural conception of it for the societas christiana. The second point of interest lies in the ability to conceptualize the market and make its three leading figures appreciable: the buyer, the seller and the intermediary, as exemplified respectively by the good Christian man, by God as the seller, and by Christ, concretely committed to finding the balance between the cost of the goods and how the different sized coins would represent their respective values. The conceptual node of debt plays a central role in this sermocinal pedagogy, a defining element regarding Bernardine’s actions in supporting a new all-Christian credit model: the Monti di Pietà, that were established in open competition with the credit managed by the Jews.
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