La “Casa del custode” sul monte di sant’Augusta negli inventaria dei Battuti

Francesco Fratta de TomasASC 2, ComunicazioniLascia un commento

La casa del custode nel Catastico del 1780

La Casa del custode a Sant'AugustaTra XV e XVI secolo, con l’esaurirsi dell’importanza difensiva della “chiusa di Serravalle”, nasce l’esigenza di ripensare gli spazi sul monte di sant’Augusta. Tra gli esiti di questa riqualificazione vi è la cosiddetta “Casa del custode”, un edificio a oggi privo di studi specifici, di cui si ignoravano origini e vicende costruttive. Grazie a una ricognizione documentaria che ha permesso di rintracciare un considerevole numero di testimonianze inedite – tra queste ben trentasette inventaria bonorum, realizzati tra il 1516 e il 1684, e un Catastico risalente al 1755, corredato di illustrazioni che definiscono posizione, confini e caratteristiche principali dell’edificio – è stato possibile identificare proprietari e fruitori della struttura e ricostruirne le principali fasi costruttive, rappresentate in particolare da due successivi ampliamenti, riconducibili cronologicamente tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo e tra il 1529 e il 1531.

Condividi

L'autore
Avatar

Francesco Fratta de Tomas

Dottore di Ricerca (Ph.D.) in Storia dell’arte con un lavoro dedicato ai soffitti lignei dipinti in Friuli tra XV e XVI secolo, attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale (DIUM) dell’Università degli Studi di Udine. È autore di saggi in particolare concernenti la decorazione d’interni fra tardo Gotico e primo Rinascimento e ha collaborato alla realizzazione di alcune mostre e dei relativi cataloghi.

Francesco Fratta de TomasLa “Casa del custode” sul monte di sant’Augusta negli inventaria dei Battuti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *