Abstract
L’articolo indaga la presenza di luterani e anabattisti a Serravalle tra gli anni ’30 e gli anni ’60 del XVI secolo. Attraverso lo studio dei processi dell’Inquisizione, integrati dalle carte del Consiglio dei Dieci e dai Libri delle Parti di Serravalle, riscostruisce la fitta trama dei gruppi eterodossi, vari per dottrine e ceti sociali degli aderenti, capaci di operare attivamente nel contesto cittadino per la diffusione delle loro idee. L’articolo si concentra in particolare sugli anabattisti, i più colpiti dalle indagini del Sant’Uffizio, e, sulla base del processo al nobile bellunese Andrea Doion tra 1568 e 1569, avanza un’ipotesi sull’identificazione di Tiziano, il predicatore che portò l’anabattismo in Italia.
This article investigates the presence of Lutherans and Anabaptists in Serravalle between the 1530s and 1560s. By studying the processes of the Inquisition, supplemented by the charters of the Council of Ten and the ‘Libro delle Parti’ of Serravalle, it reconstructs a dense fabric of heterodox groups ‒ with various doctrines and adherents from a range of social classes ‒ that were able to actively operate in the city, disseminating their ideas. In particular, the article focuses on the Anabaptists ‒ who were most affected by the investigations of the Holy Office ‒ and, based on the trial of the Belluno nobleman Andrea Doion in 1568-69, puts forward a hypothesis regarding the identification of Titian, the preacher who introduced Anabaptism to Italy.
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