Per alcuni un genio, per altri un ciarlatano, Giulio Camillo rappresenta il canto del cigno di un Umanesimo onnivoro e spregiudicato, prima dei silenzi imposti dalla Controriforma. La sua opera più importante, L’Idea del Theatro, è uno spaccato su un mondo che la modernità illuministica e positivista ha cancellato dal nostro orizzonte culturale, ma che oggi si rivela di straordinario fascino: un “ipertesto” ante litteram che esige lettori disposti a cogliere il senso delle immagini scaturite dall’«anima artificiale» del Theatro e ad aggiungerne altre, in un gioco di specchi potenzialmente infinito.
L'autore

Vanni Veronesi
Vanni Veronesi, classe 1986, laureato in Lettere classiche all'Università di Trieste, è dottorando in Filologia greca e latina presso l'Università Ca' Foscari di Venezia e diplomato con il massimo dei voti in Paleografia greca alla Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica. Redattore della collana di filologia classica Polymnia (Università di Trieste), collabora con le riviste iMagazine e L'Eco del nulla occupandosi di letteratura, filosofia, storia e arte. È tra i fondatori del Cervignano Film Festival, rassegna internazionale di cortometraggi, di cui è stato direttore artistico dal 2015 al 2018.