Attraverso la corrispondenza, pur non molto ampia, tra Giulio Bernardino Tomitano (custodita presso la Biblioteca Museo Correr di Venezia) e Simone Assemani (alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze) si riscopre l’erudito opitergino che, con felice intuito, tra la fine del Settecento e i primi due decenni dell’Ottocento riunì una cospicua e allora ben nota collezione di autografie ed epistolari, in seguito dispersa.
Con l’analisi storico-filologica delle lettere scambiate con Simone Assemani, arabista di fama europea attivo in Padova, si ricostruiscono la rete dei corrispondenti, gli interessi bibliofili, le scoperte e gli interessi culturali, i risvolti psicologici dei due corrispondenti, in una sorta di “sociologia dell’erudizione” di quell’epoca.
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