Tutti i contributi devono pervenire correttamente editati secondo le norme redazionali che seguono e completi della scheda anagrafica.
Le Norme redazionali si compongono di 7 capitoli:

  1. Scheda anagrafica
  2. Supporto
  3. Dimensione
  4. Immagini
  5. Testo
  6. Citazioni
  7. Bibliografia
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Scheda anagrafica

Nella prima pagina di ogni articolo devono essere riportati i dati anagrafici e solo i dati anagrafici: il testo del contributo inizierà alla pagina successiva e non conterrà alcun riferimento anagrafico.

La scheda anagrafica si compone di tre parti:
Riferimenti autoriali e recapiti: Nome, Cognome, Indirizzo, Email, Recapito telefonico, Titolo dell’articolo.
Breve profilo biografico dell’autore. Massimo 500 battute.
Abstract dell’articolo. Riassunto del contributo (tra le 500 e le 1.000 battute, vedi Dimensione).

Nel caso l’Autore abbia già collaborato con la Rivista non è necessaria la compilazione di tutte le parti, a meno che non siano intervenute variazioni

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Supporto

I contributi devono pervenire alla redazione in formato digitale, quindi su supporto informatico, preferibilmente tramite l’invio di file per posta elettronica (email). Sono accettati anche strumenti di archiviazione (pen drive, CD, DVD).

Si può utilizzare uno qualsiasi tra i più comuni programmi di scrittura (Word, Open Office Writer, Pages…).

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Dimensione

Dimensione massima dei contributi (si intende il numero di battute, quindi spazi inclusi, e nel computo deve essere considerato qualsiasi tipo di contenuto, comprese le note e la bibliografia).

Studi & Ricerche: 50.000, 5 immagini (contattare la redazione per articoli di lunghezza superiore e per i contributi che necessitano di ricco apparato iconografico).
Comunicazioni: 15.000, 1 immagine
Recensioni: 5.000

Abstract (di Studi & Ricerche): 500-1.000
Abstract (di Comunicazioni): 500

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Immagini

Le immagini a corredo dell’articolo vanno fornite già digitalizzate con buona definizione (base di 12 cm, 300 dpi, preferibilmente in formato TIFF). Qualora ciò non sia possibile, contattare la redazione per prendere accordi.

Le immagini devono essere numerate 1, 2, 3, 4, 5, … (e il nome dei file seguirà la numerazione). Secondo questa numerazione verranno inseriti anche i riferimenti in pagina nel corpo dell’articolo.

Il testo di eventuali didascalie (obbligatorio), ordinate sempre secondo la stessa numerazione, va inserito in un documento a se stante da inviare insieme all’articolo e alle immagini. La didascalia deve comprendere anche i riferimenti identificativi dell’opera o del reperto e il luogo di conservazione.
Ad esempio:
Stele di Rosetta (particolare), Londra, British Museum.

Le immagini inviate si intendono di proprietà dell’autore o i cui diritti di utilizzo e pubblicazione sono stati regolarmente acquisiti. L’autore deve essere pronto a fornire in qualsiasi momento la documentazione che ne attesta il diritto di riproduzione.
In caso di dubbio, contattare la redazione.

Tutte le spese di riproduzione e le relative pratiche per le autorizzazioni all’uso delle immagini provenienti da archivi, enti pubblici etc. sono a cura e a completo carico dell’Autore.

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Testo

Indicazioni generali per la redazione del testo.

5.1 Corpo
I contributi devono pervenire preferibilmente in Times New Roman corpo 12.

5.2 Note a piè di pagina
Il numero di nota segue la parola e precede il segno di interpunzione. Esempio¹. Nel caso di una citazione, l’esponente segue immediatamente le virgolette. «Esempio»¹. Il corpo delle note sarà di 10.

5.3 Virgolette apicali
Le “virgole apicali” si usano per il carattere allusivo (approssimativo, ironico o in altra accezione specifica), non per le citazioni.

5.4 Termini stranieri
I termini in lingua straniera (ovvero diversa dall’italiano, quindi anche in dialetto o in latino) vanno in corsivo.

5.5 Nomi
I nomi degli autori vanno riportati per esteso, Nome e Cognome.

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Citazioni

6.1 Citazioni brevi
Le citazioni nel testo si pongono tra «virgolette caporali», nel caso siano brevi (dentro le 200 battute).

6.2 Citazioni lunghe
Nel caso di citazioni più lunghe (oltre le 200 battute), il testo si riporta in un paragrafo separato, in corpo minore.

6.3 Citazioni all’interno di citazioni
Citazioni all’interno di una citazione si risolvono con le “virgolette alte” o apicali.

6.4 Omissioni
L’omissione di una parte del testo all’interno di una citazione viene segnalata con i 3 punti di sospensione preceduti e seguiti da parentesi quadre. Non si pone nessuna segnalazione di omissione né all’inizio né alla fine di una citazione. I punti di sospensione all’interno della citazione indicano un termine non compreso o non leggibile.

6.5 Citazioni in lingua straniera
Se la citazione è in lingua straniera (ovvero in qualsiasi lingua diversa dall’italiano) va sempre fornita di seguito la traduzione in lingua corrente, di seguito o in nota.

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Bibliografia

Per uniformare l’apparato bibliografico si prega di attenersi per tutte le citazioni alle seguenti indicazioni.

Regola generale:
Nome Cognome, Titolo della pubblicazione, Volume, Città (di stampa) Anno, Pagina.

N.B. Nella prima citazione gli autori si riportano sempre per esteso, Nome e Cognome. Nelle citazioni successive è sufficiente il solo cognome. Si prega di rispettare anche le norme tipografiche: nome e cognome in Maiuscoletto, titolo in corsivo, volume, città anno in numeri arabi, pagina in tondo. Tutto separato da virgole.

7.1 Pubblicazioni monografiche
Per le pubblicazioni monografiche si applica la regola generale.
Esempio.
Loredana Capuis, I Veneti. Società e cultura di un popolo dell’Italia preromana, Milano 1993, p. 18.
Carlo Ginzburg, Adriano Prosperi, Giochi di pazienza. Un seminario sul «Beneficio di Cristo», Torino 1975, pp. 128-132.

Fino a tre autori si citano secondo l’ordine in cui compaiono sul frontespizio. Oltre tre autori si indica il nome del curatore.

Per le opere collettive si riporta il nome del curatore. Fino a tre curatori si riporta il nome secondo l’ordine con cui compaiono sul frontespizio, oltre tre curatori si indica il primo di essi seguito dalla dicitura “et al.”.
Esempio.
Erudizione e devozione. Le Raccolte di Vite di santi in età moderna e contemporanea, a cura di Gennaro Luongo, Roma, 2000.
Un inquieto ricercare. Studi offerti a Pio Caroni, a cura di Giorgio De Biasio et al., Bellinzona 2004.

7.2 Articoli di rivista, capitoli in opere collettive ed enciclopediche, contributi su periodici
Per gli articoli pubblicati in riviste.
Nome Cognome, Titolo dell’articolo, «Nome della rivista», anno (in cifra araba), numero (del fascicolo o del volume, in cifra araba), p./pp.

Per saggi o capitoli in opere collettive.
Nome Cognome, Titolo del contributo, in Titolo dell’opera, a cura di Nome Cognome (se presente un curatore o più curatori), Città Anno, p./pp.

Per contributi in opere enciclopediche o lessicografiche moderne, se particolarmente note, si può omettere parte dei dati.
Voce Titolo del contributo, in Titolo dell’opera. Ad esempio, Antonio Caccianiga, in Dizionario Biografico degli Italiani.
In altri casi, la citazione è analoga a quella di un contributo in opere collettive.

Per articoli su giornali, settimanali e altri periodici.
Nome Cognome, Titolo dell’articolo, «Nome della testata», data.
Esempio. Paolo Mieli, I sommersi e i salvati della caccia agli eretici. L’Inquisizione non fu soltanto tortura e roghi, «Corriere della Sera», 22 gennaio 2013.

7.3 Pubblicazioni in lingua straniera
Libri e contributi in lingua straniera, o in miscellanee con titolo in lingua straniera, saranno riportati in modo analogo a quanto già indicato sopra, conformandosi solo in parte all’uso della lingua in questione: il luogo di edizione va riportato nella lingua della pubblicazione, mentre tutte le diciture in lingua (es. sous la direction de, edited by, etc.) vanno sostituite con “a cura di”.
Esempio.
Kristian Jensen, The humanist reform of Latin and Latin teaching, in The Cambridge Companion to Reanissance Humanism, a cura di Jill Kraye, Cambridge 1996, 63-80.

7.4 Contributi citati più volte
Dopo la prima citazione completa, un contributo o un’opera si richiama in forma abbreviata in questo modo: cognome, titolo (eventualmente abbreviandolo, purché contenga un sostantivo, senza punti di sospensione), la dicitura “cit.” in tondo e gli eventuali riferimenti a pagine o annate. Per le opere collettive si omette il curatore.
Esempio.
Jensen, The humanist reform of Latin, cit., p. 65.

Se una pubblicazione o un contributo citati per esteso o in forma abbreviata ricorrono nella nota immediatamente seguente si ricorre all’indicazione Ibidem (stessa opera, stessa pagina) o Ivi (stessa opera, pagina diversa), in corsivo.

Se si citano consecutivamente, nella medesima nota, due o più opere di un autore, dalla seconda citazione il nome viene sostituito con “Id.” o “Ead.” (nel caso di una autrice), in maiuscoletto.
Esempi.
Carlo Ginzburg, Storia notturna: una decifrazione del sabba, Torino 1995; Id., Il formaggio e i vermi: il cosmo di un mugnaio del ‘500, Torino 1976.
Chiara Frugoni, La voce delle immagini. Pillole iconografiche del Medioevo, Torino 2010; Ead., Vita di un uomo: Francesco D’Assisi, Torino 2005.

7.5 Manoscritti, incunaboli, cinquecentine, fondi archivistici
Per tutte queste categorie di fonti, gli elementi da indicare sono, in questo ordine:

  • Autore in maiuscoletto,
  • Titolo in corsivo,
  • luogo o città di conservazione,
  • sede di deposito (Archivio, Collezione privata, Biblioteca…),
  • nome del fondo o della raccolta di appartenenza,
  • segnatura,
  • paginazione.

Le abbreviazioni per segnatura e paginazione sono: ms. (manoscritto), mss. (manoscritti), f. (foglio), ff. (fogli), vol. (volume), voll. (volumi), c. (carta), cc. (carte), b. (busta), bb. (buste).
Recto e Verso si indicano con “r” e “v” in apice al numero arabo di paginazione.
Esempio.
Vittorio Veneto, Biblioteca Civica, Archivio Storico di Serravalle, b. 1234, f. 56v.

Dopo la prima citazione, per archivi o fondi ricorrenti si possono introdurre sigle e abbreviazioni, ad esempio ASVe (Archivio di Stato di Venezia), BCVV (Biblioteca Civica di Vittorio Veneto).

7.6 Altri documenti, lettere e tesi di laurea
Nella citazione di qualunque altro documento scritto (bolle, decreti, diplomi, atti di compravendita o di donazione, testamenti, etc.), si riporta: il nome della città in cui si trova la fonte, le indicazioni dell’archivio, biblioteca o altra sede di deposito, il nome del fondo di appartenenza e del volume, della busta o della filza.
Se esiste un ordinamento o una numerazione, si riportino. Se è possibile indicare la data si riporti.

Nella citazione di lettere, ove possibile, si determini il luogo e la data di partenza, nome e cognome del mittente e del destinatario.

Per le tesi di laurea si segue questo schema:
Nome Cognome, Titolo della tesi, tesi di laurea, relatore prof. Nome Cognome, Università, Facoltà, a.a. (anno accademico) in cifre arabe, pagina.

7.7 Materiale audiovisivo e multimediale, trasmissioni radiofoniche e televisive
Il materiale audiovisivo si cita come una monografia o una pubblicazione seriale, aggiungendo alla fine l’indicazione del supporto (CD, DVD, film, etc.). Nel caso di film diffusi su supporto multimediale, si indica la data di produzione del supporto e non quella di realizzazione del film.
Esempio.
Qualcuno volò sul nido del cuculo, regia di Milos Forman, 2002, DVD.

Per le trasmissioni radiofoniche o televisive si indicano nell’ordine il titolo del programma o della rubrica, l’emittente, la data (giorno mese anno) della trasmissione.

7.8 Siti internet
Se si rinvia a un sito nel suo insieme o a una banca dati, si indicano il nome o titolo della pagina, l’indirizzo URL (sottolineato) e l’ultima data di accesso.

Se si rinvia a un documento specifico, lo si cita come in una normale citazione bibliografica o archivistica, facendolo seguire dall’indirizzo URL completo (prestando attenzione a riportare correttamente la pagina interna) e dalla data.

Scarica qui le norme redazionali in formato pdf.

ultima revisione 22/07/2015

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