Ragguagli sulla presenza del pittore Giuseppe Moretto nel Cenedese (1582-1620)

Stefano AloisiASC 4, ComunicazioniLascia un commento

Giuseppe Moretto per la chiesa di Santa Cecilia a Val di Montaner
Abstract

Rilevante e documentata fu la presenza del pittore Giuseppe Moretto, genero e allievo di Pomponio Amalteo, nel Cenedese. Tra Piave e Livenza il pittore friulano fu attivo dagli anni Ottanta del sedicesimo secolo al primo ventennio del seguente. Questa significativa presenza fu certamente favorita dall’insediamento della nobile famiglia friulana degli Altan al Murazzo, località prossima a Cordignano e oggi identificabile con Villa di Villa. Attorno al 1540 l’umanista Antonio Altan istituì in loco un raffinato cenacolo, ma fu più tardi, nel periodo trascorso al Murazzo dal nipote di Antonio, Baldassarre Altan, che Giuseppe Moretto, godendo della protezione del nobile friulano, poté assolvere a varie commesse nel territorio cenedese. Il pittore portò infatti a compimento tele e affreschi a Val di Montaner, Pinidello, Motta di Licenza, Campomolino, San Martino di Colle Umberto, Osigo e Godega di Sant’Urbano, lasciando tangibile traccia in questi luoghi di una dignitosa ma chiara osservanza pordenoniana e amalteiana e fornendo forse, col suo operare, l’abbrevio a Silvestro Arnosti di Ceneda.

The presence in the Cenedese area of the painter Giuseppe Moretto, son-in-law and pupil of Pomponio Amalteo, is both relevant and documented. The Friulian painter was active in the territory between the Piave and Livenza rivers from the 1580s to the first twenty years of the 1600s. This significant presence was certainly favoured by the settling of the noble Friulian Altan family in Murazzo, a town close to Cordignano today known as Villa di Villa, around 1540 when the humanist Antonio Altan established an elegant cenaculum on the site. It was later however, during the period in which Antonio’s nephew Baldassare Altan lived in Murazzo, that Giuseppe Moretto, enjoying the protection of the noble Friulian, was able to realise various commissions in many towns of the former Ceneda duchy. In fact the painter completed paintings and frescoes in Val di Montaner, Pinidello, Motta di Livenza, Campomolino, San Martino di Colle Umberto, Osigo and Godega di Sant’Urbano, leaving tangible traces in these places of a dignified but clear Pordenone and Amalteo-like observance and perhaps providing, with his work, the impetus for Silvestro Arnosti di Ceneda.

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Stefano Aloisi

Stefano Aloisi è nato a Roma, risiede a Castions di Zoppola (PN). Studioso di arte antica e moderna, con predilezione per la pittura veneta barocca alla quale ha dedicati diversi saggi. È stato Direttore responsabile di «Territori e Contesti d’Arte», periodico internazionale di relazioni culturali e studi di storia dell’arte. Suoi articoli e contributi sono stati pubblicati su varie riviste scientifiche, tra le quali: «Acta historiae artis Slovenica», «Archivio Storico Cenedese», «Archivio Storico di Belluno Feltre e Cadore», «Arte in Friuli Arte a Trieste», «Arte Veneta», «Atti dell’Accademia San Marco di Pordenone», «Ce fastu?», «Critica d’Arte», «Il Santo», «Studi Goriziani», «Territori e Contesti d’Arte», «Valori Tattili» «Verona Illustrata» e «Vultus Ecclesiae».

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